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Nissan non svilupperà più motori a benzina

La Nissan non svilupperà più motori a carburante. Perché questa decisione? In questo articolo verranno spiegate nei dettagli tutte le motivazioni che stanno dietro a questa decisione

Da Redazione Analizzando.it
12 Febbraio 2022
In Curiosità
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Nissan non svilupperà più motori a benzina
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Nissan, casa automobilistica multinazionale giapponese, è arrivata a una decisione che potrebbe condizionare il mercato mondiale delle automobili: porre fine allo sviluppo di motori a benzina a favore delle auto elettriche. 

L’azienda ha già interrotto lo sviluppo di nuovi motori a benzina per l’Europa e molto presto farà la stessa cosa per la Cina e il Giappone. È gli USA? Saranno l’unico mercato per il quale verranno progettati motori completamente nuovi. 

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Ormai il cambiamento è in atto e saranno sempre maggiori le case automobilistiche che sceglieranno di non produrre più motori a benzina. Marchi di ricambi famosi venduti da aziende autorizzate come Lanzoni Carburatori dovranno presto o tardi adeguarsi a questo cambiamento in atto. 

Quale sarà il futuro di Nissan?

 

A continuare sarà lo sviluppo di sistemi ibridi e ibridi plug-in e quello per adesso limitato di motori a benzina per auto e pick-up Nissan destinati al mercato statunitense, dove l’azienda si aspetta ancora un certo tipo di domanda. 

Per quanto riguarda gli attuali motori a combustione interna, la casa automobilistica continuerà a migliorarli; di conseguenza, rimarrà per adesso operativa la produzione di motori a benzina e diesel con uno sguardo sempre al futuro. 

Per adesso, stando alle ultime notizie, non è stata avanzata da Nissan la reale intenzione di dismettere la produzione di motori diesel; tuttavia, considerando come la domanda di carburante diesel stia subendo un repentino rallentamento, è poco probabile pensare che la produzione di questi motori continuerà ancora a lungo. 

Come reagirà il resto del mercato automobilistico?

 

Come influenzerà questa decisione sui partner Renault e Mitsubishi? Difficile dirlo visto che i motori che alimentano tutti i veicoli Nissan sono condivisi con i due marchi, le cui relative aziende non hanno ancora annunciato quando interromperanno lo sviluppo di nuovi motori a carburante. 

Ad essere direttamente interessati sono anche gli acquirenti australiani, visto che i motori che alimentano i modelli Nissan più venduti nel continente australe, nella fattispecie l’X-Traile il Navaraute, sono stati sviluppati interamente o in parte dal colosso giapponese. 

Ciò significa che anche la nuova Nissan Z, la quale arriverà in Australia entro la fine dell’anno, sarà probabilmente l’ultima ad avere l’alimentazione a benzina V6.  Il V6 turbo del nuovo modello Z è un derivato del V6 biturbo da 3,8 litri che alimenta la Nissan GT-R, lanciata per la prima volta nel 2007. 

Auto eco-compatibili nel rispetto delle nuove normative

 

L’azienda sposterà il budget destinato allo sviluppo dei motori a benzina e relative automobili (500 miliardi di yen giapponesi, in euro 3,79 miliardi) a favore dei veicoli elettrici. I dipendenti che attualmente lavorano sui nuovi motori a benzina verranno col tempo spostati alla progettazione delle auto elettriche. 

Questa scelta è stata dettata anche dalle nuove normative sulle emissioni Euro 7, che entreranno in vigore in Europa già dal 2025. Secondo l’azienda, i costi di sviluppo dei motori a combustione interna aumenteranno a tal punto che diventeranno totalmente insostenibili. 

Già alla fine dello scorso anno, Nissan ha investito ben due trilioni di yen giapponesi (15 miliardi di euro) per lo sviluppo di 15 nuovi veicoli elettrici entro il 2030. L’obiettivo è di coprire il 50% del mercato globale delle auto ibride ed elettriche entro tale data. 

Tra queste 15 auto elettriche ci sarà un sostituto dell’attuale Nissan Micra, city car per eccellenza, e ne condividerà con la rinata Renault 5 e un nuovo piccolo SUV che andrà a sostituire la Leaf, attuale berlina elettrica. Tutto ciò avverrà entro il 2025.

L’azienda ha anche intenzione d’introdurre la tecnologia delle batterie a stato solido entro i primi mesi del 2028, che riusciranno a raddoppiare la densità di energia, a ridurre i tempi di ricarica di due terzi e i costi per kilowattora. 

 

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