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Whatsapp: Multa di 5.5 milioni di euro per il noto social 

Da Redazione Analizzando.it
26 Marzo 2023
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E recente notizia apparsa su tutte le riviste che la Commissione Irlandese per la protezione dei dati (Data Protection Commission) ha annunciato la conclusione di un’indagine cominciata cinque anni fa, nei confronti di WhatsApp, la nota piattaforma del gruppo Meta. Di seguito analizzeremmo meglio questa news e perché è incorso una multa di 5.5 milioni di euro.

GDPR e sanzioni

La popolare app di messaggistica WhatsApp è stata recentemente multata per un importo di 5,5 milioni di euro. La multa è stata inflitta perché la società non ha adeguatamente informato i propri utenti su come vengono utilizzati i loro dati personali.

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WhatsApp è una delle app di messaggistica più popolari al mondo, con miliardi di utenti in tutto il globo. La società utilizza i dati per personalizzare le pubblicità e migliorare l’esperienza. Tuttavia, il GDPR ha confermato che non sono state fornite informazioni sufficienti su come vengono utilizzati i dati, è stata quindi violata la normativa sulla privacy.

Cos’è il GDPR?

Che l’attività di trattamento dei dati altrui sia un’attività illegale è confermato proprio dal titolo dello stesso GDPR: “Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali”. Per chi non lo sa, il GDPR è Il regolamento generale sulla protezione dei dati (General Data Protection Regulation), ufficialmente regolamento (UE) n. 2016/679, è stato adottato il 27 aprile 2016, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Obbliga le attività da rispettare al riguardo.

Le autorità hanno quindi riscontrato le violazioni del GDPR a danno di WhatsApp, imponendo così la suddetta sanzione, con il chiaro invito di rendere conformi tutte le operazioni di trattamento dati entro e non oltre i sei mesi.

Adeguamenti europei per l’utilizzo dei dati personali

Le autorità di tutto il mondo stanno diventando sempre più vigili nell’assicurarsi che le società rispettino le norme e informino correttamente su come vengono utilizzati i dati. (In questo articolo parliamo di come acquisire dati,per attività di Marketing, in conformità al GDPR)

Per evitare di incorrere in multe simili l’imperativo categorico è la trasparenza, fornire informazioni dettagliate su come vengono utilizzati i dati dei propri utenti.

Meta “illegale”

Quello trattato questo articolo è un evento increscioso che ha un precedente, anzi due: il gruppo Meta è stato recentemente oggetto di due simili decisioni finali, nelle quali si è richiesto il pagamento di sanzioni ammontanti rispettivamente a 210 milion per Facebook e 180 milioni per Instagram. Due multe in un giorno per un totale di 390 milioni di euro.

Il modello di business di Meta è attualmente illegale nell’UE, secondo il Wall Sreet Journal. Per questo Facebook, Instagram e WhatsApp attualmente non possono più pubblicare annunci personalizzati senza il consenso. Nel maggio 2018, quando il GDPR (regolamento generale sulla protezione dei dati o regolamento n. 2016/679) è entrato in vigore nell’UE, Meta Ireland Ltd. è riuscita a sorpassare l’obbligo del consenso degli utenti aggiungendo una disposizione nei termini e nelle condizioni. Il 25 maggio 2018 l’organizzazione per i diritti digitali di Max Schrems ha presentato un reclamo accolto dal European Data Protection Board (Comitato europeo per la Protezione dei Dati). Il resto è storia.

Le sentenze non imporrebbero a Meta di cambiare le proprie attività, la semplice ma onerosa richiesta alla Commissione irlandese per la protezione dei dati è stata quella di emettere degli ordini pubblici, e multe importanti.

Consideriamo che oggi Meta, l’impresa statunitense, controlla i servizi di rete sociale Facebook e Instagram, i servizi di messaggistica istantanea WhatsApp e Messenger. Questo comporta un cambiamento di rotta, generale, per tutti i servizi social networking.

Conclusioni

È sufficiente interessarsi alle notizie più recenti per capire quanto l’uso dei servizi tecnologici, informatici e social stiano modificando i parametri di comportamento, intesi principalmente come applicazione delle norme privacy e uso dei dati altrui. Non sono aspetti da sottovalutare, perché ogni piccolo evento di questa portata, insieme alle più recenti evoluzioni legate all’informatica, determinano un cambiamento epocale.

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