Quello che sta per chiudersi sarà un anno da ricordare per quanto riguarda le criptovalute: le monete virtuali, nate nel 2009 con la creazione del Bitcoin e diventate poi una realtà consolidata al punto che, oggi, sono viste come un asset sul quale investire i propri soldi e non più soltanto come un metodo di pagamento alternativo virtuale.
Un 2021 da ricordare, non c’è che dire, soprattutto per le due criptovalute più note: proprio il Bitcoin, la madre delle monete digitali; e l’Ethereum, quella che riesce a fatica a tenerne il passo. Il volume di scambi di queste due criptovalute è stato, per il 2021, di oltre 32mila miliardi di dollari con una crescita di circa il 340% su base annua.
Numeri enormi che mettono ancora una volta in evidenza, se mai ce ne fosse ulteriormente bisogno, la portata di questo fenomeno che ormai è di dominio mondiale. Le monete virtuali sono viste oggi alla stregua di oro digitale, proprio come il prezioso metallo giallo possono essere considerate un bene rifugio (in alcuni casi).
Le criptovalute come bene rifugio?
I perchè sono presto detti: esattamente come l’oro le principali criptovalute, focalizziamoci ora sul Bitcoin che è la più importante, sono limitate: quando furono create l’idea era quella di prevederne un numero finito, raggiunto il quale si sarebbe bloccata la produzione onde evitare di generare inflazione come accade invece per le valute ordinarie.
Si sta parlando, è bene ricordarlo, del Bitcoin, le monete digitale più importante e famoso nonché la prima ad essere nata: perché non è tutto oro quello che luccica (è proprio il caso di dirlo) visto che oggi sul mercato di valute digitali ce ne sono a centinaia, ma alcune durano lo spazio di un respiro.
Lo riporta anche il sito https://www.criptovalute24.com/, se il 2021 è stato un anno d’oro per le criptovalute più importanti, al contempo si è registrato anche un incremento delle truffe legate a questo settore: si parla in particolare di schemi Ponzi ormai noti, o di exchenge (i luoghi virtuali all’interno dei quali è possibile acquistare e scambiare criptovalute) che nascevano e poi sparivano, dopo aver attratto migliaia di utenti e andando quindi a prosciugarli i conti.
Cosa aspettarsi dal 2022
Il 2022, proprio partendo da quest’ultimo aspetto, potrebbe essere, secondo molti analisti, l0anno della definitiva consacrazione delle monete digitali anche grazie a questa necessità di una regolamentazione più armonica e approfondita. Diversi paesi si stanno già muovendo in questa direzione, altri hanno deciso di chiudere le porte (è il caso della Cina) alle monete virtuali.
Quali che saranno le scelte sarà indispensabile muoversi ed operare in un qualche verso per creare un quadro legislativo preciso, chiaro e definito. Perché oggi i detrattori delle criptovalute lamentano proprio questo aspetto, la mancanza di chiarezza che può portare a rischi concreti per chi acquista tali strumenti finanziari.