Sanzione a Clubhouse: il Garante della privacy ha condannato la società al pagamento di una sanzione pari a 2 milioni di euro. I fatti risalgono a dicembre 2022 ma la questione è degna di attuale approfondimento in quanto pone al centro, ancora una volta, il problema della scarsa trasparenza in merito all’uso dei dati degli utenti che “viaggiano” nel mondo del web.
Il Fatto. Il Garante contro Clubhouse
Clubhouse è un network basato sullo scambio di chat vocali. Il social, nel 2021, contava più di 16 milioni di utenti globali e circa 90 mila in Italia. L’autorità Garante della Privacy, a seguito di accertamenti avvenuti nel corso del 2021, ha puntato il dito contro la società Alpha Exploration proprietaria del noto network. Le violazioni riscontrate dal Garante sono state numerose ed hanno motivato la sanzione al pagamento di circa 2 milioni di euro.
Il pericolo per gli utenti e l’attenzione verso Clubhouse
Clubhouse è basato esclusivamente sullo scambio di note vocali che si svolgono in stanze di conversazione. Il social è disponibile al pubblico tramite una app gestita dalla società statunitense Alpha Exploration. La velocità e la praticità dello strumento ha portato, in breve tempo, un grande successo di pubblico e di utenza. Ma vediamo, nel dettaglio, come funziona il network e quali sono le principali violazioni riscontrate.
- Mancanza di trasparenza in merito all’uso dei dati degli utenti;
- Possibilità di memorizzare e condividere audio delle persone registrate senza il loro consenso e la loro approvazione;
- Profilazione e condivisione delle informazioni sugli account;
- Le registrazioni restano nella memoria del social per un tempo indefinito.
Adeguamento. Cos’ha imposto il Garante.
Alla luce delle innumerevoli e significative violazioni riscontrate dal Garante della privacy, oltre alla sanzione pecuniaria, che come largamente anticipato consiste in una somma di 2milioni di euro, alla società proprietaria del social è stata imposta l’adozione di misure tali da garantire e tutelare i dati degli utenti e il loto diritto alla riservatezza. Inoltre, è stato inoltre vietato ogni ulteriore trattamento delle informazioni svolto per marketing e profilazione senza uno specifico consenso. In pratica Alpha Exploration dovrà introdurre una funzionalità che permetta agli utenti di comprendere che, entrando in chat, esiste la possibilità che le conversazioni vengano registrate ed eventualmente condivise. Non solo. Occorre prendere delle misure tali da chiarire, ai non utenti, che l’accesso al social può essere effettuato solo attraverso i loro dati personali.
Il trattamento dei dati personali. Perché è importante?
I dati personali sono quell’insieme di informazioni utili ad identificare o a rendere identificabili, direttamente o indirettamente, una persona fisica. Dati che possono fornire informazioni sulle su abitudini di vita, caratteristiche fisiche, economiche professionali ma anche legate alle relazioni personali e allo stato di salute. Rappresentano, in pratica, un quadro nitido della persona e del contesto in cui vive. Per questo e per altri motivi necessitano di una tutela. Oggi, l’evolversi della tecnologia e l’uso sempre più frequente, abituale e sistematico dei social, accentua l’attenzione su altri tipi di dati come quelli connessi alla geolocalizzazione. Quanto detto lascia emergere la necessaria tutela che deve coprire questo delicatissimo settore. Pertanto, i soggetti che procedono al trattamento dei dati personali altrui devono adottare particolari misure per garantire il corretto e sicuro utilizzo dei dati come stabilito dal Regolamento (UE) 2016/679).
Comportarsi con correttezza. Una regola valida sempre e in qualsiasi luogo (fisico e virtuale)
Oltre alle norme, alle regole, alla tutela normativa offerta da organi nazionali e sovrannazionali, esiste una grundnorm sempre valida ed efficace. Il mondo dei social e, più in generale, quello del web, deve essere considerato alla stregua di quello fisico e ogni azione deve rispettare la dignità e il diritto alla riservatezza ciascun utente e di ciascuna persona.