La pubblicità personalizzata (anche detta basata sugli interessi) è una tecnica delle aziende per creare annunci pubblicitari mirati a un pubblico specifico. È conosciuta da tutti come quella che consente agli inserzionisti di raggiungere gli utenti in base agli interessi. Tuttavia, recentemente Meta sta lavorando sulle nuove regole, che cambieranno il modo in cui questa forma di pubblicità viene applicata. Nel seguente articolo esamineremo di cosa trattano, quali sono gli effetti che avranno sulle aziende, e come quest’ultime potranno adeguarsi.
Cos’è la pubblicità personalizzata?
È una tecnica che utilizza i dati dell’utente online per creare annunci mirati e altamente pertinenti. Tuttavia, ha sollevato preoccupazioni riguardo la privacy e la protezione, appunto, dei dati personali. Infatti il modello di business di Meta è stato dichiarato illegale nell’UE secondo il Wall Sreet Journal. Per questo Facebook, Instagram e WhatsApp attualmente non possono più pubblicare annunci personalizzati senza il consenso degli utenti. Nel maggio 2018, quando il GDPR (regolamento generale sulla protezione dei dati o regolamento n. 2016/679) è entrato in vigore nell’UE, Meta Ireland Ltd. è riuscita a sorpassare l’obbligo del consenso degli utenti aggiungendo una disposizione nei termini e nelle condizioni. Il 25 maggio 2018 l’organizzazione per i diritti digitali di Max Schrems ha presentato un reclamo accolto dal European Data Protection Board (Comitato europeo per la Protezione dei Dati).
Per questo Max Schrems ha dichiarato: “Invece di avere un’opzione sì/no per gli annunci personalizzati, hanno semplicemente spostato la clausola di consenso nei termini e condizioni. Questo non è solo ingiusto, ma chiaramente illegale. Non siamo a conoscenza di nessun’altra azienda che abbia cercato di ignorare il GDPR in modo così arrogante”.
Le sentenze non imporrebbero a Meta di cambiare le proprie attività, ma chiederebbero alla Commissione irlandese per la protezione dei dati di emettere degli ordini pubblici, e multe importanti. D’altra parte è comparsa su Facebook la minaccia di rimuovere le news dalla nota piattaforma nel caso in cui il Congresso costringerà a pagare gli editori per i loro contenuti. A sottolineare questa mossa da scacchista è il Financial Times.
Ma se guardiamo la situazione in un più ampio raggio d’azione, naturalmente a livello europeo, possiamo intuire che in futuro gli utenti potrebbero essere autorizzati ad avere una versione di tutte le app che non utilizzi dati personali. La decisione consentirebbe comunque a Meta di utilizzare dati Non personali (come il contenuto di una storia). A quale fine? Sempre per personalizzare gli annunci.
In conseguenza di tutto ciò, Meta dovrà introdurre nuove regole riguardanti, come detto, la pubblicità personalizzata.
Come saranno le nuove regole?
Hanno lo scopo di proteggere la privacy degli utenti e garantire che i loro dati personali vengano usati in modo responsabile. In particolare:
- le aziende dovranno ottenere il consenso esplicito prima di raccogliere e utilizzare i dati personali.
- le stesse dovranno fornire agli utenti informazioni chiare e trasparenti su come vengono utilizzati tali dati.
- gli utenti dovranno avere la possibilità di revocare il loro consenso in qualsiasi momento e di scegliere di non essere soggetti alle predette azioni.
Scontato a dirsi, le aziende dovranno adeguarsi: il che potrebbe comportare una revisione dei loro processi di raccolta e d’utilizzo. Inoltre, potrebbero esserci dei cambiamenti nella quantità e nella qualità degli stessi, poiché molti utenti potrebbero decidere di non fornire il consenso o di revocarlo.
Preoccupazioni sollevate
Nonostante la finalità positiva del cambiamento auspicato, c’è chi teme possa, di conseguenza, ridursi l’efficacia della pubblicità. Ma d’altra parte, gli utenti si preoccupano che le stesse grandi aziende possano trovare soluzioni per eludere le nuove direttive e agire in modo non autorizzato.
Opportunità per le aziende
Le nuove regole di Meta potrebbero aiutare a creare una maggiore fiducia tra aziende e utenti, poiché questi ultimi saranno invogliati a collaborare, maggiormente consapevoli del modo in cui i loro dati personali vengono utilizzati.
E ciò comporta che le stesse aziende assumeranno una maggiore attrattiva agli occhi dei fruitori, in quanto verranno percepite come più affidabili.
Restiamo in attesa di scoprire le prossime novità, e di sapere come si evolverà la questione.