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Polo strategico nazionale: un progetto che prende forma

Da Redazione Analizzando.it
2 Agosto 2023
In PNRR
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Polo strategico nazionale
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Sempre più spesso si sente parlare di Polo Strategico Nazionale (PSN). Ma cos’è? Come funziona? Perché possiamo dire che la sua portata è rivoluzionaria? Partiamo dalla definizione. Il Polo Strategico Nazionale è una infrastruttura ad alta affidabilità che ha l’obiettivo, di dotare la Pubblica Amministrazione di tecnologie cloud che possano beneficiare delle più alte garanzie di affidabilità, resilienza, scalabilità̀, interoperabilità̀ e sostenibilità̀ ambientale. Un passo avanti notevole verso lo snellimento delle pratiche più complesse. Il fine è quello di svecchiare il sistema e renderlo più dinamico, immediato e semplice. Il percorso è iniziato alcuni anni fa ma oggi assume maggiore rilevanza perché nutrito e alimentato dai fondi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Strategia Cloud per l’Italia

Il 7 settembre del 2021, è stato presentato il progetto del cloud nazionale in Italia, non solo come promessa elettorale, ma come realtà concreta. Durante l’evento, erano presenti importanti figure come il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao, il Sottosegretario di Stato delegato alla Sicurezza Franco Gabrielli, il Direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale Roberto Baldoni e il Chief Technology Officer del Dipartimento per la Trasformazione digitale Paolo de Rosa. Colao ha descritto il progetto come “una casa moderna per i dati degli italiani”. La Strategia Cloud per l’Italia, presentata in quell’occasione, si compone di tre punti chiave. Il primo punto riguarda la classificazione dei dati e dei servizi, al fine di comprendere la natura e il valore dei dati presenti nella pubblica amministrazione. Il secondo punto è la qualificazione dei fornitori di servizi cloud, ovvero la ricerca di aziende capaci di fornire l’infrastruttura necessaria per il corretto funzionamento del cloud nazionale. Infine, il terzo punto prevede la creazione di un Polo strategico nazionale (PSN), che servirà come struttura comune in cloud per ospitare tutti i dati della pubblica amministrazione, con diversi livelli di autorizzazione per l’accesso.

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L’obiettivo

L’obiettivo finale di questo progetto, come anticipato, è quello di trasferire tutti i dati della pubblica amministrazione in una piattaforma cloud sicura e facilmente accessibile. Con l’analisi e la classificazione dei dati, e la scelta dei fornitori adeguati, si mira a garantire la sicurezza e l’efficienza nel trattamento delle informazioni pubbliche. In definitiva, il cloud nazionale rappresenta un importante passo avanti nell’ottimizzazione e nella gestione dei dati italiani.

La sicurezza dei dati e la strategia Cloud

Il Polo Strategico Nazionale (PSN) consente di ospitare i servizi critici e strategici delle pubbliche amministrazioni. Le amministrazioni possono classificare i propri dati e servizi su PA digitale 2026, secondo le indicazioni dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale che agisce in collaborazione con il Dipartimento per la trasformazione digitale. La classificazione consente, per la prima volta, di determinare il livello di criticità dei dati e dei servizi pubblici. Le scelte sono tre: strategico, critico e ordinario, in relazione ai possibili impatti sul benessere del Paese derivanti da una loro eventuale. La classificazione è disponibile dal 19 aprile all’interno della piattaforma PA digitale 2026 ed è propedeutica al processo di migrazione al cloud nazionale delineato dal Regolamento per il Cloud della PA dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Più nel dettaglio, in base alla tabella di marcia, sarà necessario completare la migrazione di 30 amministrazioni entro il settembre 2023 per arrivare a 100 entro settembre 2024 e 280 al traguardo finale di giugno 2026.

Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale. Facciamo un passo indietro

L’ACN è l’Autorità per la cybersicurezza nazionale istituita con il D.L. 14 giugno 2021, n. 82, con lo scopo di tutelare gli interessi dell’intera all’interno di quello che definiremo “cyberspazio”. Essa ha un ruolo di primaria importanza per il nostro Paese poiché garantisce l’implementazione della strategia nazionale di cybersicurezza adottata dal Presidente del Consiglio, promuove un quadro normativo coerente nel settore, ed esercita funzioni ispettive e sanzionatorie. Fa parte di una rete più ampia che forma un reticolato di sicurezza sovrannazionale cooperando con agenzie dello stesso tipo. Garantire la sicurezza e la resilienza cibernetica significa lavorare per favorire lo sviluppo digitale dell’Italia migliorando ed efficientando i servizi.

Un nuovo quartier generale informatico

Il Governo in carica, immagina il Polo Strategico Nazionale come il nuovo quartier generale informatico del Paese. Gli obiettivi di migrazione delle amministrazioni nel Polo Strategico Nazionale, fissati al 2026. Il Cloud pubblico, quindi, potrebbe diventare presto realtà. Permetterebbe, in modo organico, di ospitare e armonizzare tutti i servizi digitali della macchina burocratica nazionale. Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha guidato la creazione dell’infrastruttura attraverso la convenzione per l’affidamento stipulata con la società di nuova costituzione Polo Strategico Nazionale S.p.A., partecipata da TIM, Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti (CDP, attraverso la controllata CDP Equity) e Sogei. Acilia e Pomezia nel Lazio, insieme a Rozzano e Santo Stefano Ticino in Lombardia, sono le sedi che ospitano i data center per garantire adeguati livelli di continuità operativa, oltre che di tolleranza ai guasti.

Onboarding

Il processo di onboarding degli enti sul Cloud nazionale segue il percorso già adottato per le Convenzioni CONSIP.  In pratica il fornitore (TIM e composta anche da Leonardo, Cassa Depositi e Prestiti e Sogei), dopo aver acquisito e verificato i requisiti dell’amministrazione, presenta un “progetto del piano dei fabbisogni” che contiene la descrizione dei servizi, la relativa quantificazione economica coerente con il listino di gara ed “piano di migrazione di massima.” Se l’amministrazione aderente dovesse trovare, all’interno del listino approvato in sede di gara, una proposta adatta alle proprie esigenze, potrà “acquistare” direttamente i servizi compilando i quadri di dettaglio in cui si articola il capitolo 7 del Piano dei Fabbisogni.

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