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PNRR fondi per la digitalizzazione e svecchiamento delle PA

Da Redazione Analizzando.it
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In questo periodo non si parla d’altro se non di Prnn Fondi per la digitalizzazione e grandi cambiamenti che potrebbero esserci, ad ogni livello, grazie ai finanziamenti previsti nell’immediato futuro. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro, costituito per circa la metà da sovvenzioni, concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica che si è abbattuta su tutti i paesi del mondo nel 2020.

Le pubbliche amministrazioni e la digitalizzazione

Il primo grande obiettivo è quello di attuare un processo di semplificazione della Pubblica Amministrazione al sostegno alle imprese tramite Transizione 4.0 e al potenziamento delle infrastrutture. Un’esigenza urgente che avrà, senza dubbio, un impatto positivo sui cittadini e sul sistema dei servizi offerti. Già prima dell’avvento della pandemia era chiara la necessità di dover intervenire per svecchiare un sistema ancora macchinoso, legato ad una burocrazia eccessiva e ad un processo di digitalizzazione sperato e rimandato di anno in anno. Con le restrizioni e i limiti imposti dal Covid, ci si è resi conto della necessità di intervenire per garantire i servizi pubblici principali anche attraverso l’erogazione di servizi online.  La digitalizzazione nella Pubblica Amministrazione accoglie una sfida importante che parte da un’idea di sistema coeso, rapido, capace di garantire buoni risultati in poco tempo riducendo inefficienze e ritardi connessi a metodi tradizionali e ormai obsoleti. Ovvio che parlare di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni è più complesso di come e di quanto si potrebbe pensare perché il concetto implica una nuova prospettiva culturale, un nuovo metodo applicativo e una rinnovata sinergia tra uffici e agenzie chiamate a collaborare per offrire un’esperienza efficiente e unificata ai cittadini.

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La digitalizzazione il focus

Quando parliamo di digitalizzazione facciamo ovvio riferimento ad un processo complesso e lungo che è stato avviato qualche decennio fa ma che è in constante e continua evoluzione in quanto viaggia, di pari passo, con la corsa della tecnologia e delle tecniche di comunicazione e organizzazione di dati e informazioni. L’obiettivo è, in buona sostanza, quello di riorganizzare la conoscenza in modo in modo più semplice ed efficace a beneficio di tutti. Si tratta di un processo che oggi viene comunemente e sinteticamente descritto come “il passaggio dall’analogico al digitale nell’audio, video, immagini e testo”. (In questo articolo abbiamo parlato anche della digitalizzazione rivolta alle PMI)

Fondi destinati a migliorare il sistema e le persone

La digitalizzazione come processo evolutivo di crescita ed efficientamento delle pubbliche amministrazioni non può non coinvolgere il personale dipendente chiamato a formarsi e ad accrescere le proprie competenze al fine di migliorare i servizi, dotandoli degli strumenti per innovare e lavorare in modo sicuro con i dati. Instaurando fiducia, collaborazione e velocità, le amministrazioni pubbliche possono ripensare il lavoro essenziale che svolgono nella società.

Nel segno della continuità

Nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) oltre 6 miliardi di euro sono destinati a trasformare la Pubblica amministrazione in chiave digitale. Tutte le misure previste si muovono in continuità con le direttrici di intervento già individuate dalla strategia italiana per la PA digitale, in particolare quelle delineate dalle diverse edizioni del Piano triennale per l’informatica nelle pubbliche amministrazioni. Infatti, come anticipato, già prima del Covid era previsto un piano di ammodernamento, semplificazione ed efficientamento del sistema in tal senso. A tal proposito, gran parte degli investimenti previsti dal PRNN, vanno a innestarsi sulle componenti tecnologiche del c.d. “Modello strategico di evoluzione del sistema informativo della PA”, prevedendo il completamento o il rafforzamento delle diverse progettualità avviate nel corso degli ultimi anni. Non a caso, con il Piano triennale 2021-2023 sono stati introdotti alcuni elementi di novità connessi all’attuazione PNRR e alla vigilanza sui relativi obblighi di trasformazione digitale della PA. Il PNRR intende perseguire gli obiettivi strategici, strettamente correlati, del consolidamento delle infrastrutture ICT pubbliche e dell’adozione di un approccio cloud first nello sviluppo di applicazioni e servizi con l’obiettivo finale è di portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi in cloud entro il 2026.

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