Ci sono ampi dibattiti sul “Comune digitale” e sulla necessità di velocizzare, svecchiare e ottimizzare i processi attualmente impiegati per il compimento di pratiche burocratiche legate alle amministrazioni pubbliche. Il tema non è semplice da affrontare e presuppone una premessa: i bandi PNRR “PA Digitale 2026” destinati a favorire il processo di transizione al digitale nei Comuni, non prevedono, nella platea dei beneficiari, le Unioni tra Comuni (le diverse forme associative), penalizzando così un comportamento virtuoso. Allo stesso tempo, occorre distinguere i grandi Comuni da quelli piccoli e mediamente piccoli, che sono la stragrande maggioranza.
La preoccupazione per la gestione dei fondi
La preoccupazione per la gestione dei fondi è palpabile in vari ambiti. Sta emergendo una crescente preoccupazione riguardo all’impatto che i fondi stanziati avranno sul processo di digitalizzazione delle amministrazioni comunali. Recentemente, è stato stipulato un accordo tra il Governo, tramite il Dipartimento per la transizione digitale, e l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) per guidare le autorità locali nell’attuazione delle iniziative di digitalizzazione finanziate attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Va notato che ho già utilizzato due concetti distinti, “transizione digitale” e “digitalizzazione,” che meritano una riflessione generale e una più specifica che faremo nel corso della trattazione. Il problema serio resta nella capacità delle amministrazioni comunali di sfruttare i fondi messi a disposizione, ottimizzando e velocizzando i servizi offerti. Servizi che talvolta restano legati a retaggi burocratici che creano lentezza e inefficacia. Una priorità urgente, soprattutto per i comuni delle aree interne e delle zone periferiche, che spesso subiscono la carenza di personale e la presenza di impiegati anziani poco capaci di utilizzare in modo pertinente le risorse messe a disposizione dall’ente.
La transizione digitale, un processo verso la modernità
La transizione digitale è un processo fondamentale verso la modernità. Siamo certi che avrete sentito parlare di transizione digitale, ma cos’è e perché ha un’importanza fondamentale per quest’epoca e per gli anni che verranno? In primo luogo, occorre precisare che la transizione digitale, come si deduce dal termine, è un processo graduale e continuativo che coinvolge l’adozione e l’integrazione delle tecnologie digitali in vari aspetti della società, dell’economia e dell’amministrazione. Si tratta di una profonda trasformazione che mira a sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla tecnologia digitale per migliorare l’efficienza, l’innovazione e la qualità della vita delle persone. Non solo! Attraverso questo percorso, tutte le risorse possono entrare a far parte di un sistema di informazioni ordinato e accessibile. Ma cosa significa, di fatto, prendere parte a questa trasformazione? Immaginiamo un’azienda o un Comune che intraprende questa trasformazione. Dovrà prepararsi a dei cambiamenti importanti che investiranno l’organizzazione, l’organico e le strumentazioni. Si pensi all’implementazione di sistemi informatici avanzati, all’automazione dei processi, alla digitalizzazione dei documenti e dei servizi, nonché alla connettività costante attraverso Internet. La transizione digitale ha un impatto su diverse industrie, inclusi il settore manifatturiero, il commercio, la sanità, l’istruzione e l’amministrazione pubblica. Come in tutte le cose, viaggia portando con sé dei pro e dei contro. Da un lato, infatti, ha il vantaggio di accelerare lo sviluppo economico, facilitare l’accesso a servizi e informazioni, promuovere l’innovazione e ridurre i costi operativi. Dall’altro obbliga l’ente (o l’impresa) a definire una strategia completa e complessa che parte dalla formazione del personale, uno degli aspetti più complessi!
Digitalizzazione e pubbliche amministrazioni
Digitalizzazione e pubbliche amministrazioni La digitalizzazione nel settore pubblico e nelle amministrazioni locali porta con sé una serie di vantaggi significativi che migliorano l’efficienza, la trasparenza e la qualità dei servizi erogati ai cittadini. Il processo di digitalizzazione, in verità, è in programma da molti anni, ma i fondi del PNRR hanno dato una nuova speranza all’idea della sua attuazione. Questi fondi sono fondamentali e comporteranno benefici immediati non solo al personale che, formandosi, avrà la possibilità di utilizzare strumenti più immediati, intuitivi e veloci, ma anche al cittadino. In primo luogo, la digitalizzazione semplifica e velocizza i processi amministrativi, riducendo la burocrazia e consentendo un accesso più rapido ai servizi pubblici. I cittadini potranno quindi presentare documenti, richiedere servizi e effettuare pagamenti online, risparmiando tempo prezioso. Aumenta la trasparenza grazie alla disponibilità online di informazioni pubbliche e documenti amministrativi. Ma non solo! La transizione digitale potrebbe facilitare la raccolta e l’analisi dei dati, consentendo alle autorità locali di prendere decisioni più informate, ottimizzando l’allocazione e l’investimento delle risorse pubbliche e riducendo gli sprechi finanziari dell’ente.