L’eProcurement è un processo aziendale che si propone di semplificare ed automatizzare l’acquisizione di beni e servizi sfruttando tecnologie di ultima generazione. Si distingue, rispetto ad altri approcci più tradizionali, per l’utilizzo di piattaforme digitali e software specializzati per gestire le fasi di selezione dei fornitori, negoziazione dei contratti, ordini e pagamenti. Questo metodo offre numerosi vantaggi ed è applicabile a molteplici settori tra cui quello legato alla gestione degli appalti pubblici. Ma perché questo tipo di gestione porterebbe vantaggi importanti alle organizzazioni, pubbliche e private, che se ne avvalgono?
I vantaggi dell’eProcurement
La premessa è che l’epoca in cui viviamo viaggia verso la digitalizzazione totale e integrata dei servizi e delle risorse. L’obbiettivo finale è quello di garantire una efficienza operativa con una sensibile riduzione dei costi e una migliore trasparenza nell’intera catena di approvvigionamento. L’e-procurement non solo semplifica la gestione delle forniture ma favorisce la conformità normativa e riduce i rischi associati agli errori manuali. Errori che, nella maggior parte dei casi, provocano notevoli ritardi nell’esperimento delle pratiche, nella fornitura dei servizi e in altre gestioni contestuali.
Il mondo degli appalti pubblici
Sarebbe molto complesso descrivere in questa sede cosa sono gli appalti pubblici e a cosa servono. Limitiamoci quindi a definirli come contratti stipulati tra enti pubblici e fornitori privati per l’acquisto di beni e servizi. La loro gestione è fondamentale per garantire che i servizi pubblici, destinati ai cittadini, siano forniti in modo efficiente e soprattutto trasparente. I soldi appartengono ai contribuenti, cioè a tutte le persone che attraverso il pagamento costante delle tasse sostengono lo Stato sociale. Per questo c’è molta attenzione sul modo in cui questi soldi vengono spesi ed è importante che sia fatto in modo responsabile. Le fasi principali di un appalto pubblico includono la pianificazione, l’annuncio dell’appalto, la presentazione delle offerte da parte dei fornitori, l’valutazione delle offerte, la selezione del vincitore, la negoziazione dei contratti e l’esecuzione del contratto. Gli appalti pubblici devono rispettare regole minuziosamente dettate dalla legge e spesso, i fornitori devono dimostrare la loro idoneità finanziaria e tecnica per partecipare a queste gare. La scelta del fornitore avviene sulla base di criteri oggettivi come il prezzo, la qualità e l’affidabilità.
L’eProcurement nella gestione degli appalti
L’applicazione del metodo sopradescritto alla gestione degli appalti pubblici potrebbe essere una vera e propria svolta verso la digitalizzazione, la semplificazione e lo svecchiamento delle procedure spesso legate a vecchie burocrazie. Potremmo parlare di un vero e proprio approvvigionamento elettronico per il cui tramite vengono acquistati prodotti e servizi. Sarà necessario tanto alle imprese private quanto dalla Pubblica amministrazione. Un processo completamente digitale, senza più l’intermediazione di moduli, cataloghi e listini prezzi cartacei.
In nuovo Codice degli appalti
Il nuovo codice appalti è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 marzo 2023, rispettando i tempi previsti. Di fatto ha sostituito il d.lgs. 50/2016 dopo quasi 7 anni ma per un certo periodo ci sarà una fase transitoria durante il quale ci sarà un’estensione di vigenza di alcune disposizioni della vecchia disciplina per consentire un adeguamento graduale al nuovo testo normativo. Il pilastro del nuovo codice è la digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dell’appalto. Il nuovo Codice appalti, in vigore dal primo aprile, apre le porte ad un sistema di e-procurement nazionale che si sostanzia nell’operatività di una rete di piattaforme e di servizi digitali abilitati alla gestione dei contratti pubblici. Gli obbiettivi del Codice e dell’infrastruttura digitale sono quelli di garantire tempestività negli approvvigionamenti con il miglior rapporto qualità prezzo, legalità, trasparenza e concorrenza e la fiducia nel rapporto tra Pubblica amministrazione e operatori economici.
La digitalizzazione degli appalti pubblici
La digitalizzazione degli appalti pubblici è un percorso che inizia dalla Banca dati nazionale dei contratti pubblici, controllata dall’Autorità nazionale anticorruzione e include l’uso di piattaforme digitali per gli acquisti, la gestione virtuale dei documenti dei fornitori e l’automazione dei processi relativi ai contratti pubblici. Ora spetterà al governo e le regioni di identificare le infrastrutture necessarie e ottenere l’approvazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Entro il 2024, le entità che gestiscono gli appalti dovranno utilizzare piattaforme digitali per gli acquisti. È importante notare che il nuovo Codice degli appalti rappresenta solo una parte di questo percorso di modernizzazione molto più complesso. Per altri blog di questo tipo, leggi qui.