07Partiamo subito dalla sostanza, cos’è il fascicolo sanitario elettronico? Quando le più alte cariche istituzionali legate alla sanità, regionale o statale, descrivono questo servizio, ne parlano sempre come di una vera e propria rivoluzione per medici e cittadini, che però, come vedremo, non sanno nemmeno cosa sia e nella praticità di tutti i giorni rimane semplicemente fiato al vento. “Il paziente è al centro del sistema con la sua cartella clinica e ogni azione medica che lo riguardava viene tracciata e codificata, evitando così il ripetersi di indagini cliniche dispendiose ed inutili”, è questo quello che è scritto all’interno del sito ufficiale del fascicolo sanitario elettronico, il quale viene gestito dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), la quale fa parte del ministero dell’innovazione tecnologica e la Transizione digitale.
Dunque, come al solito, solo promesse mai mantenute e una pubblicità pari a zero, di uno strumento così importante quanto innovativo. Il Fascicolo sanitario elettronico sarebbe un’opportunità unica sia per le persone ma soprattutto per i medici, i quali non dovrebbero più perdere tempo per agire, ma potrebbero comodamente accedere ad un semplice link per poter avere fra le mani tutto ciò che gli serve.
Oltre questi fattori, il FSE, è importante anche in termini di comodità, infatti non si dovrebbero portare con se migliaia di documenti e referti, che spesso vengono anche perduti nel tempo, inoltre si eviterebbe di fare lunghe file e perdere delle giornate intere negli uffici sanitari semplicemente per prenotare una visita e non si avrebbero più prestazioni sanitarie superflue. Dunque, detto in termini pratici, gli obiettivi principi del fascicolo sanitario elettronico, sono quelli di agevolare l’assistenza del paziente, fornire ad esso una base informativa concreta e facilitare l’integrazione di diverse figure professionali. Un servizio volto a migliorare la qualità dei servizi, intesi come la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione, ma anche per potenziare la ricerca scientifica sia in campo medico che epidemiologico. Si pensi, ad esempio, quanto sarebbe stato importante accedere ad uno strumento del genere durante il lockdown per SARS-COV2, grazie al fse si sarebbe pottuto avere il risultato del tampone a casa, piuttosto che uscire e dover evadere l’isolamento, se pur vero che alcune strutture mandavano tutto tramite mail, col fascicolo elettronico più in voga o addirittura obbligatorio, sarebbe stato tutto più semplice.
Fascicolo sanitario elettronico, molte parole, pochi fatti
Del fascicolo sanitario elettronico, si sente parlare in Italia ormai da più di dieci anni, infatti lo strumento fu istituito in gazzetta ufficiale nel lontano Ottobre 2012. Ma negli anni, anche a causa della frammentazione del sistema sanitario in regioni, lo strumento fu andato perduto, o per meglio dire, alcune regioni, le quali lo avevano subito adottato, erano molto avanti rispetto le altre. Dunque, nel Paese non vi fu una vera e propria introduzione del servizio. L’fse, fu lanciato in maniera tentennante e scadente, non furono subito rese note delle misure univoche per tutte le regioni e semplicemente esso passò in secondo e terzo piano, fino ad arrivare ad oggi in cui la situazione riguardo l’argomento è pressochè immobile. Infatti, la maggiorparte dei cittadini italiani, non sa come funzioni il fascicolo sanitario elettronico o addirittura non ne ha mai sentito parlare.
Riflessioni finali
Senza dubbio un’opportunità sprecata per l’Italia, che poteva dar voce al proprio progresso tecnologico e sanitario, dando una svolta al sistema, ormai obsoleto e macchinoso, della sanità pubblica. Avere un servizio del genere sarà di fondamentale importanza per il futuro, sperando che dal governo arrivi al più presto una risposta decisa e celere.