Il percorso dell’utente alla ricerca di informazioni non segue uno schema prestabilito ed è fortemente influenzato dal contesto sociale oltre che dall’età.La carta stampata ha avuto un duro colpo con l’avvento di internet, influenzandone tuttavia alcuni schemi di rappresentazione. Basti pensare a Google Maps che riproduce in digitale una cartina stradale: ma quanto è intuitivo per qualcuno che non ha mai usato l’originale cartaceo?Stiamo parlando della generazione Zeta, i nativi digitali, coloro che hanno meno di 25 anni e non si sono mai rapportati ad un mondo senza internet. Ma in che modo questa generazione si approccia alla raccolta delle informazioni sul web?
I giovani hanno sostituito Google?
Il vicepresidente senior di Google, Prabhakar Raghavan, durante la conferenza Brainstorm Tech di Fortune, ha messo in luce come le domande poste dalla Z Generation siano completamente diverse rispetto alle generazioni precedenti. Inoltre, ha sottolineato che spesso le loro ricerche non avvengono per parole chiave a favore invece di contenuti più coinvolgenti.
Ha continuato citando un sondaggio condotto da Google, secondo cui il 40% dei giovani quando cerca un posto per pranzo non va su Google Maps o nella sezione Ricerca, preferendo invece Tik Tok o Instagram. Il dato ovviamente è parziale, ma mette in luce una tendenza che potrebbe incidere in futuro sul core business di Google, andando ad intaccare un sistema di Ads basato appunto sull’asta delle parole chiave.
Non è escluso che nel percorso di ricerca ad un cento punto subentri l’uso di Google Search o Maps, ma è interessare notare che il viaggio di ricerca per i giovani utenti cominci da un contenuto video.
Per questa ragione Google ha in programma di implementare strumenti di realtà aumentata e visualizzazione immersiva per Maps e sta prendendo accordi per indicizzare i video di Instagram e Tik Tok in Search. Inoltre, sfruttando l’IA è già in grado di indirizzare gli utenti verso contenuti video di YouTube ricchi e esaustivi piuttosto che contenuti testuali.
Perché Tik Tok ha “battuto” Google
Se anche Google sta implementato strumenti nuovi per intercettare la generazione Zeta, occorre ripensare la propria digital strategy introducendo più contenuti video.
L’errore più comune è quello di inserire lo stesso contenuto video ovunque. Ogni piattaforma ha i suoi formati e le sue regole e uno stesso video ha un impatto diverso in base a dove viene pubblicato.
Per esempio, il formato video Tik Tok è lo stesso delle Stories e dei Reel di Instagram ma pubblicando lo stesso contenuto sui due social non si otterrà lo stesso risultato perché le due piattaforme si rivolgono a due community diverse.
Ma come mai Tik Tok ha sostituito Google? Tik tok è un social relativamente giovane, che ha avuto il suo boom di iscrizioni durante il primo lockdown nel 2020. La presenza di inserzioni pubblicitarie non è predominante come su altre piattaforme. Sono, invece, molto diffuse le collaborazioni con i creator e i video che vengono proposti spesso non hanno l’alone patinato di certe pubblicità che puntano soprattutto sull’estetica. Dunque, cercando un qualsiasi argomento su tik tok, che sia un luogo, una ricetta, una lezione di matematica etc, ci si interfaccerà con una realtà molto più diretta nei confronti dell’utente e soprattutto più intuitiva e coinvolgente.
Ecco perchè la Generazione Zeta ha, in maniera del tutto inconsapevole, virato le proprie ricerche sul social cinese, incrementando le visite giornaliere a dismisura e rendendo Tik Tok una grande opportunità per aziende e brand che intendono espandersi ed implementare i propri guadagni.