Sentiamo spesso parlare di fascicolo sanitario elettronico (FSE) ma sappiamo davvero di cosa si tratta e perché la sua introduzione ha rappresentato una vera e propria conquista per tutti? Nel corso della trattazione proveremo a spiegare come funziona questo strumento.
Cos’è il fascicolo sanitario elettronico?
La prima domanda a cui rispondere è quella essenziale. Il fascicolo sanitario elettronico è un sistema informatico che consente la gestione elettronica delle informazioni relative alla salute di un individuo. Un vero e proprio archivio digitale che contiene tutte le informazioni sanitarie relative ad una persona. Include, oltre ai dati anagrafici del paziente, i dati medici le informazioni amministrative e altre informazioni rilevanti per la sua assistenza sanitaria. Può includere dati come la storia clinica, risultati di test di laboratorio, referti radiologici, prescrizioni mediche, informazioni sui farmaci assunti, diagnosi, procedure mediche e informazioni relative a visite e ricoveri ospedalieri.
A cosa serve e qual è la sua funzione?
Il fascicolo sanitario elettronico rappresenta un contenitore di dati. Serve, infatti, per raccogliere, conservare e condividere in modo sicuro le informazioni cliniche di un paziente tra diversi operatori sanitari e strutture sanitarie. La finalità principale è quella di migliorare il grado di efficienza e prontezza dell’assistenza sanitaria e quindi anche la condizione generale del paziente. Attraverso questo strumento informatico, infatti, la migrazione delle informazioni diventa più rapida e permette ai professionisti che tengono in cura il paziente, una maggiore rapidità di intervento.
L’accesso diretto
Ogni paziente può avere accesso diretto alle proprie informazioni sanitarie e potrebbe, con un solo click, monitorare il proprio stato di salute e partecipare attivamente alla gestione delle proprie cure. Il fascicolo sanitario è disponibile per tutti i cittadini dal portale ufficiale della propria regione di riferimento. Per accedere è necessario autenticarsi con la propria identità digitale: SPID, Tessera Sanitaria o con Carta d’Identità Elettronica (CIE).
Cos’è lo SPID e perché è importante averlo?
Lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), è una piattaforma che permette ai cittadini italiani di autenticarsi in modo sicuro e unificato su vari servizi online della pubblica amministrazione e di altri enti convenzionati. Potremmo parlare di una porta d’accesso rapida e sicura volta a semplificare l’accesso ai servizi online della pubblica amministrazione e di altre organizzazioni che aderiscono al sistema. Grazie allo SPID, infatti, è possibile accedere a una vasta gamma di servizi digitali, evitando la necessità di creare diversi account e password per ciascun sito o applicazione. È gestito da AgID (Agenzia per l’Italia Digitale).
L’antenato del FSE
Il fascicolo sanitario elettronico (FSE) è stato istituito in Italia con la legge n. 221 del 17 dicembre 2012, conosciuta come “Decreto del Fare”. Questa legge ha introdotto uno strumento altamente innovativo per la gestione informatizzata dei dati sanitari dei cittadini italiani. Prima dell’introduzione del fascicolo sanitario elettronico il sistema sanitario italiano si basava principalmente sulla gestione cartacea dei dati dei pazienti. Un metodo tradizionale che si manifestava lacunoso e spesso non efficace a garantire una conservazione e un uso tempestivo della documentazione raccolta. I dati clinici e le informazioni mediche, infatti, venivano registrati su documenti cartacei, che includevano cartelle cliniche, referti di laboratorio, radiografie e altri esami diagnostici.
I limiti del metodo cartaceo superati dal sistema informatico
L’approccio cartaceo, come anticipato, presentava diverse limitazioni:
- difficoltà di condivisione delle informazioni tra diversi operatori sanitari e strutture.
- maggiori possibilità di smarrimento o danneggiamento dei documenti
- difficoltà di conservare la documentazione in spazi fisici per l’archiviazione dei fascicoli clinici
- rischio di errori di lettura o interpretazione dei dati scritti a mano.
Con l’avvento delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è emersa la necessità di modernizzare il sistema sanitario e rendere più efficiente la gestione delle informazioni mediche.
Un’introduzione graduale per consentire il necessario adeguamento
L’introduzione del fascicolo sanitario elettronico in Italia è stata graduale e ha richiesto l’implementazione di infrastrutture tecnologiche, standard di interoperabilità e normative specifiche per garantire la privacy e la sicurezza dei dati dei pazienti.
Il fascicolo sanitario elettronico 2.0 uno dei progetti più importanti del PNRR
Il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 è uno dei progetti più importanti del PNRR e anche l’Europa sta guardando con interesse alla sua evoluzione. Ricordiamo che, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nasce a seguito della pandemia di Covid19. Il progetto del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 mira a ricostruire la rete di comunicazione del sistema sanitario italiano su nuove basi digitali innovative e più efficaci. Durante il progetto, sono stati affrontati problemi tecnologici, organizzativi e di raccordo con le esigenze della sanità. Gli enti governativi, in particolare il Dipartimento Trasformazione Digitale e il Ministero della Salute, hanno intensificato la riflessione sulle soluzioni architettoniche, tecnologiche e giuridiche per risolvere i problemi complessi (Leggi qui l’articolo completo).
Il trattamento dei dati personali
Il fascicolo sanitario elettronico, quindi, potrebbe essere potenziato e questo solleva una serie di preoccupazioni in merito al trattamento dei dati personali e a tutte le questioni relative alla privacy e alla sicurezza delle informazioni sensibili. È fondamentale garantire che i dati personali siano adeguatamente protetti da accessi non autorizzati, manipolazioni indebite o divulgazioni indebite. Per questo motivo, sono state introdotte una serie di misure di sicurezza e protocolli rigorosi. Ciò include l’adozione di crittografia per proteggere le informazioni durante la trasmissione e lo stoccaggio, l’implementazione di controlli di accesso basati su ruoli per limitare l’accesso solo al personale autorizzato e l’applicazione di procedure di autenticazione rigorose per garantire l’identità dell’utente.