Un tempo avere una fotocamera era un lusso che spettava solo a pochi addetti ai lavori ancor più che i costi erano molto alti e non tutti potevano permettersela. Oggi le cose sono cambiate ed esistono diversi modelli di fotocamera che vengono incontro a ogni tipo di clientela. Ci sono fotocamere professionali che consentono di fare foto e video ad alta qualità e anche fotocamere integrate negli smartphone che portiamo con noi tutti i giorni. Ma come è fatta esattamente una fotocamera?
Come funziona la fotocamera
Esistono diverse tipologie di fotocamera digitale ma ora ci soffermeremo sul funzionamento e sulle componenti di una macchina fotografica. Il funzionamento di una fotocamera digitale non è così semplice da comprendere se si parla dal punto di vista prettamente tecnico. Andando nello specifico la luce passa attraverso l’obiettivo e viene deviata dallo specchio su quello che viene chiamato come pentaprisma. Questo pentaprisma è quello che ci consente di vedere la scena mediante il mirino della fotocamera. Ogni volta che premiamo il pulsante di scatto, lo specchio e la tendina dell’otturatore si spostano verso l’alto consentendo alla luce di andare a colpire il sensore e di formare le immagini. Altro componente importante per il funzionamento delle fotocamere sono i connettori, come quelli di industrialcross, che servono a collegare elettricamente due o più componenti e/o dispositivi elettrici mediante operazioni di tipo meccanico.
Le diversi componenti
Una delle componenti essenziali della fotocamera è l’obiettivo fotografico. Un obiettivo potrebbe essere fissare in modo permanente a una fotocamera o essere intercambiabile con altri obiettivi con lunghezze focali, diaframmi e altre caratteristiche. Si consideri poi che la luce che passa per l’obiettivo verrà poi dosata da un meccanismo chiamato diaframma composto da sottili lamine metalliche. La reflex è così chiamata in quanto è dotata di un sistema di mira con uno specchio che è posto a 45° rispetto all’obiettivo e da un pentaprisma. Con la reflex questo specchio riflette la luce che passa per l’obiettivo così da visualizzare l’immagine dal mirino. In questo caso il pentaprisma svolgerà il ruolo importante di aggiustare l’immagini che, in caso contrario, avrebbero lati destro e sinistro invertiti. Quando si scatta la fotografia, lo specchio si solleva facendo così che l’immagine venga catturata dal sensore. Nella posizione rialzata inoltre lo specchio procede a chiudere la finestra dello schermo di messa a fuoco evitando così l’ingresso di luce nel mirino.
Mirino, otturatore e display
Altra componente della fotocamera è l’otturatore, ovvero il dispositivo che serve a controllare per quanto tempo il sensore resta esposto alla luce. Questo tempo verrà quindi regolato mediante la funzione dei tempi di scatto della fotocamera. L’otturatore è composto da due superfici di stoffa o metallo disposte in parallelo lungo il piano focale. Queste scorrono verticalmente e vanno a formare una fessura che farà passare la luce. Il mirino è altrettanto importante ed è quel dispositivo che consente di visualizzare la scena inquadrata. Si consideri che le fotocamere digitali, oggi molto diffuse, hanno ben due tipi di mirino: uno ottico e uno digitale. Quello ottico è utilizzato prevalentemente nelle fotocamere reflex, sia digitali che analogiche. Il mirino ottico invece viene utilizzato sia nelle fotocamere reflex digitali e analogiche anche se solo negli apparecchi professionali consente una visione davvero completa della scena inquadrata. Il mirino digitale o mirino elettronico si trova invece in tutte le fotocamere digitali non reflex ed è composto da un display che visualizza in tempo reale le immagini acquisite. Si consiglia di scegliere una fotocamera con display LCD posteriore articolato in quanto consentirà di scattare foto in situazioni che, con display fisso, sarebbero molto difficili da gestire. Gli schermi LCD inoltre sono spesso poco visibili in condizioni di forte illuminazione, anche per questo nelle fotocamere senza specchio il display potrebbe essere accompagnato da un piccolo mirino ottico o elettronico. Parlando di sensori invece, la risoluzione si indica con Megapixel che, in fotografia digitale, corrisponde a un milione di pixel. Un numero maggiore di pixel teoricamente dovrebbe consentire un maggior potere risolutivo che influenza le dimensioni di stampa.