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Meta multata per 750mila euro per “istigazione al gioco”

Da Redazione Analizzando.it
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Meta multata e condannata a pagare 750mila euro per pubblicità di giochi e scommesse con premi in denaro, in violazione del “Decreto dignità”. La decisione è stata presa dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che, oltre ad aver disposta la sanzione amministrativa a favore dell’erario, ha anche obbligato il colosso ad adoperarsi concretamente al fine di impedire che gli autori delle sponsorizzazioni su Facebook, oggetto della contestazione mossa, possano reiterare la pubblicazione di annunci simili o equivalenti violando (ancora) il disposto della normativa che vieta la promozione di giochi e scommesse con premi in denaro.

Il decreto Dignità. Alcuni cenni

La normativa di riferimento è il Decreto Legge n. 87/2018. Essa contiene disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese. Nello specifico, l’articolo 9, punta a contrastare e arginare il fenomeno della ludopatia impedendo attività di pubblicità, diretta o indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite in denaro “comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e internet”. Sono vietate le sponsorizzazioni di ogni genere, nessuno può istigare al gioco d’azzardo o promuoverlo implicitamente o esplicitamente. Tale norma ha natura imperativa e non è ammessa alcuna deroga convenzionale. La violazione di questa legge comporta la condanna ad una sanzione minima di 50 mila euro che viene aumentata in base al 5% del valore della sponsorizzazione illecita. Sono ammesse la lotteria statale ad estrazione differita e tutte le manifestazioni a premio (concorsi e operazioni a premio) previste dal d.P.R. n. 430/2001 (o anche detti contest sia online che offline).

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La violazione di META

Meta ha diffuso sul proprio social network, Facebook, una serie di contenuti sponsorizzati finalizzati alla promozione di diversi giochi e scommesse online con vincita in denaro. Più specificatamente, ha permesso la pubblicazione di video relativi ad un gioco che promette di vincere (facilmente) con conseguente accredito su conto PayPal anche mediante la dicitura inequivoca e persuasiva “tutta l’Italia sta giocando installa ora”. Meta Platforms Ireland Limited ha difeso la propria posizione considerandosi “non responsabile” per la diffusione dei contenuti contestati rimarcando il ruolo di hosting provider c.d. “passivo” (e non come e-commerce ai sensi del Decreto Legislativo n. 70/2003). Tuttavia, l’azienda, si è dichiarata disponibile a collaborare con l’Autorità e a rimuovere tutti i contenuti sia oggetto di contestazione che quelli successivi analoghi o simili. Ad ogni modo, dovrà pagare la sanzione amministrativa di 750mila euro.

Ludopatia. Un argomento di cui si parla sempre troppo poco!

La ludopatia è un disturbo comportamentale che può portare ad una grave compromissione della vita delle persone che ne sono affette. Si tratta di una delle più grandi forme di dipendenza psicologica che persiste e ricorre nel tempo. Nel 2013, infatti, il gioco d’azzardo è stato classificato come dipendenza comportamentale all’interno del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5). Si tratta, com’è noto, di un disturbo comportamentale che colpisce maggiormente adolescenti e studenti universitari, dove farebbe registrare tassi di prevalenza compresi tra il 3 e l’8 per cento di questa fascia della popolazione. La patologia tende a manifestarsi prima nelle persone di sesso maschile rispetto a quelle di sesso femminile ma le donne che giocano sono sempre più numerose.

I sintomi del disturbo comportamentale. Come riconoscerlo

I primi sintomi del disturbo comportamentale sono irritabilità e sensazione di irrequietezza quando smette di giocare, la presenza di pensieri ossessivi legati al gioco, l’aumento dello stress e la crescita del bisogno di giocare a fronte di stati emotivi come stress, depressione o ansia tentativi ripetuti, ma fallimentari di gestire l’impulso del gioco, necessità di puntare somme di denaro sempre più elevate per sentirsi appagati, perdita di denaro senza la contemporanea perdita dello stimolo al gioco, compromissione della sfera sociale, dello studio o del lavoro a causa della propria dipendenza e richiesta di prestiti a fronte di una situazione finanziaria compromessa a causa del gioco. In presenza di questa sintomatologia il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista capace di riconoscere la dipendenza e affiancare l’utente promuovendo un percorso di riabilitazione.

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